Il sistema stomatognatico e la sua autoarmonizzazione

Il sistema stomatognatico: un efficiente biocomputer

Il sistema stomatognatico (detto anche più comunemente apparato masticatorio) è caratterizzato da un vero e proprio biocomputer che presiede alla omeostasi del sistema stesso, e si avvale di recettori periferici che inviano, attraverso le vie nervose afferenti, stimoli (input) al sistema nervoso centrale. L’elaboratore centrale (il cervello), dopo averli vagliati e valutati, rinvia gli stimoli (output) attraverso le vie nervose efferenti alle strutture periferiche.

Il sistema stomatognatico: un vero e proprio biocomputer

L’autoarmonizzazione del sistema stomatognatico è la modalità con la quale le componenti del sistema riescono a trovare e conservare nel tempo un armonico equilibrio, indispensabile per assicurare funzionalità, salute e benessere all’apparato masticatorio e a tutto l’organismo.

L’autoarmonizzazione è resa possibile dalla capacità di controllo e dalla capacità di adattamento delle componenti del sistema stomatognatico.

La capacità di controllo è esercitata dall’elaboratore centrale cerebro-spinale mediante la deglutizione spontanea, atto riflesso involontario e incondizionato che per tutta la vita, ogni quattro minuti circa, verifica e controlla che il rapporto intermascellare avvenga in massima intercuspidazione e in armonia tra tutte le componenti.

In assenza di patologie e con la mandibola in posizione di riposo, c’è il minimo input propriocettivo; viceversa, nella deglutizione c’è il massimo input propriocettivo, per l’azione combinata di tutti i muscoli e per l’interessamento di tutte le componenti.

La capacità di adattamento è una caratteristica peculiare di tutte le componenti del sistema stomatognatico.

  • Il complesso dento-parodontale (soggetto passivo): ha capacità di adattamento perché i denti, sotto l’azione di forze generate da stimoli ripetuti, si possono spostare, abradere, mobilizzare fino ad assumere una posizione armonica con le altre componenti.
  • Il complesso osteo-articolare o temporo-madibolare (soggetto passivo): ha capacità di adattamento perché soggetto a rimodellamento continuo per adeguamento alle forze applicate.
  • La componente neuro-muscolare (soggetto attivo, leader del sistema): ha capacità di adattamento entro certi limiti. La sua capacità varia molto a seconda dei soggetti e delle particolari condizioni neuropsichiche e di stress in quel caso specifico.

Ciò spiega come la stessa noxa (o azione lesiva) possa causare sintomatologie differenti per differenti predisposizioni genetiche e occasionali.

Questo delicato biomeccanismo di autoarmonizzazione si può realizzare soltanto se la mandibola è libera da ogni vessazione e condizionamento. Spiega perché, in presenza di arcate integre, si possano avere col tempo guarigioni definitive senza terapie, rimossa la madre di tutte le disfunzioni: il decubito mandibolare.