Decubito su mandibola e deglutizione spontanea

Hai difficoltà a stare a bocca aperta a lungo, fastidi alla mandibola come dolori, click, limitazioni nei movimenti?

Soffri di bruxismo, ronzii alle orecchie, acufeni, vertigini o equilibrio instabile?

Hai denti abrasi, mobili, ipersensibili con colletti scoperti, con spazi tra loro, faccette di usura, recessioni e infiammazioni gengivali, tasche parodontali e piorrea?

Hai dolore e tensione dei muscoli della faccia, difficoltà ad ingoiare, a muovere la lingua?

Soffri di emicrania, cefalea, dolori intorno agli occhi o alle orecchie?

Hai dolori alle tempie, al tratto cervicale o lombare?

Avverti ansia, astenia e stanchezza cronica?

La sindrome da decubito mandibolare

La sindrome da decubito su mandibola è il risultato di uno scompenso a carico della mandibola che ha come causa scatenante il decubito prono (laterale o bocconi), che determina una pressione nociva e prolungata sulla mandibola, un vero e proprio trauma che ostacola la normale funzione fisiologica di armonizzazione del sistema stomatognatico esercitata dalla deglutizione spontanea.

L’esito di questa cattiva posizione notturna è uno sbilanciamento della mandibola che si traduce in un disallineamento o smodellamento dell’intero sistema di articolazione temporo-mandibolare.

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I disturbi algico-disfunzionali dell’articolazione temporo-mandibolare

Le disfunzioni del sistema temporo-mandibolare, dette anche disordini cranio-cervico-mandibolari (DCCM), colpiscono oltre il 70 percento della popolazione, che evidenzia i relativi disturbi principalmente tra i 15 e i 45 anni, con una sintomatologia importante in ben il 35 percento dei casi, spesso invalidanti. Una sindrome dall’incidenza straordinariamente elevata, così come elevato è il numero dei disturbi clinici, che riguardano il sistema stomatognatico e quello tonico-posturale, con impatti a livello del sistema neurovegetativo in generale.

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Parodontite e decubito

La parodontite consiste nell’infiammazione del parodonto causata da batteri. Il parodonto è l’insieme delle formazioni anatomiche che sostengono il dente: osso alveolare, legamento alveolodentale, cemento radicolare, gengiva.
La malattia inizia come infiammazione della gengiva causata da placca batterica, tartaro, carie e agevolata da residui di cibo, fumo, diabete, fattori ormonali, protesi incongrue.
In assenza di terapie adeguate, le tossine batteriche distruggono l’epitelio giunzionale che lega la gengiva al colletto del dente. Una volta rotto questo sigillo, i batteri penetrano in profondità, dove possono agire indisturbati e iniziare la distruzione lenta ma progressiva del parodonto.

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Bruxismo: ecco la causa

Il bruxismo consiste nel digrignamento e nello strofinamento violento e rumoroso dei denti dell’arcata inferiore contro quelli dell’arcata superiore, della durata di alcuni secondi, che si verifica prevalentemente durante il sonno.
Il bruxismo si verifica sempre e soltanto in tutti coloro che dormono a pancia sotto o di lato bocconi.
Si tratta di una parafunzione, ovvero di un movimento non finalizzato ad uno scopo: un’attività anomala che ha una spiegazione scientifica semplice perché origina dalla violazione di un atto fisiologico ed altamente funzionale: la deglutizione spontanea.

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Come dormire in posizione corretta

Salute, comfort e benessere psicofisico possono essere compromessi da posture viziate durante la veglia, ma soprattutto da decubiti errati durante il sonno.
Oltre alla colonna vertebrale, la zona del corpo che più direttamente risente di una posizione di decubito scorretta è la mandibola, con conseguenze indirette sulla bocca, sul sistema muscolo-scheletrico, su quello tonico-posturale e sull’organismo in generale.

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